CAZZOTTI AMERICANI #EP4 : La chiameranno Bumblebee.

Dove eravamo rimasti? Ah già, dobbiamo continuare a parlare di quel 1970…
La Challenger ha fatto un debutto coi fiocchi, i vertici Ford e Chevrolet ne sono rimasti colpiti e, presi in contropiede, cominciano a tirare le rispettive somme.
La Mustang è vecchia ormai di 6 anni, la Camaro ne ha invece appena 3, tuttavia la puledra di casa Ford, grazie anche alla sua fama di “Madre”, continua a vendere di più.
Proprio per questo, dopo un triennio scenario di una scalata lampo al mercato, la Camaro, quella che lo staff GM aveva definito “animaletto feroce che divora i Mustang”, se ne va già in pensione.
Niente pause però, non si può certo lasciare gli altri due a dividersi da soli la torta.
Assistiamo quindi ad un cambio in panchina in pieno stile calcistico, arriva la Camaro II.
Appena sbarca ai concessionari la prima serie diventa subito storia, la nuova arrivata infatti è completamente diversa, nulla a che vedere nemmeno con l’aspetto fisico rispetto alla madre, una vera e propria rivoluzione.
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(Vista fronte e retro della Camaro II del 1970, il distacco dalla prima edizione e abissale)

E’ un azzardo in piena regola per la casa della croce; certo, la prima edizione non era stata in grado di rubare lo scettro alla regina, ma non era neanche passata inosservata, poteva continuare la sua storia con un restyling e chiudere la sua prima edizione a metà degli anni ’70 con una notevole mole di vendite.
Ma la Chevrolet vuole il trono.
La Camaro II è quindi, come già detto, un deciso cambio di rotta, le misure degli ingombri aumentano, sebbene le linee si facciano più snelle e sportive, rinunciando forse ad un po’ di classicità, ma a quanto pare la scelta paga.
La discendente è un successo, sbaraglia qualsiasi record di vendite precedentemente stabilito dalla Chevrolet, il nuovo progetto fa talmente paura, che Ford comincia a pensare che forse non è il caso di continuare a marciare sempre sulla stessa auto.
I motori fanno veramente drizzare il capelli : il piccolo della famiglia è già un 6 cilindri da 4.1 litri, giusto perchè c’è magari c’è qualcuno che vuole “risparmiare”, niente V6 per passare direttamente all’otto cilindri, sempre a V, in un escalation di andamento esponenziale che parte dai 5 litri e arriva fino al mostruoso 7.4 litri, con cui la Camaro torna nel pieno della rissa.
E poi c’è lei, la capobranco, sua Maestà Z28, con un motore LT-1 in grado di tirare fuori dal sacco ben 350 cavalli e una linea a dir poco fantastica.
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(La nuova Z28 e la bomba LT-1 che nasconde sotto il cofano)

La seconda Camaro è la prima delle 3 a beneficiare di un progetto quasi totalmente personale, niente parti prese o condivise con la Firebird questa volta, anzi, sarà proprio lei, più avanti, ad offrire parti all’ex donatrice.
Inoltre la Muscle aggiunge ai suoi punti di forza i soliti freni a disco di serie (per nulla scontati all’epoca) e un ottimo studio sul cambio, perfezionato e reso più preciso sia per il 4 marce manuale che per il 3 automatico.
La Chevrolet centra insomma l’obiettivo con un prepensionamento e una sostituzione che suonava tanto di “o la va o la spacca”, ma che a pensarci bene nasconde un progetto ponderato e curato, quasi a far pensare che la prima serie fosse solo un’anticipazione per cominciare a far conoscere quel nome, Camaro, che di li a poco sarebbe esploso.
Qualsiasi fosse il piano dei vertici GM il risultato è ben noto.
La nuova “divoratrice di Mustang” piace, i giovani ne sono letteralmente rapiti, la sua fama si espande ora al pari di quella della grande rivale e sarà tale da essere ripresentata ben 40 anni dopo, quando uscirà il film “Transformers”, in cui il giovane protagonista si innamora a prima vista del modello (del successivo restyling ad essere precisi), quasi a riproporre sul grande schermo una scena in voga tra i giovani di allora.
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(La prima Camaro del film Transformers è una seconda serie del ’77, successiva quindi ai restyling del ’74)

L’enorme successo di questo film farà quindi in modo che la nuova generazione torni a conoscere questo capolavoro di meccanica, ora sotto il nome di Bumblebee; ritornando invece al passato, giusto per andare con ordine, vi anticipo che questa generazione resterà sul mercato per ben 12 anni, un’eternità che fa ben capire che peso ha avuto quest’auto per Chevrolet, e soprattutto che bestia sia stata per le sue concorrenti.
Subirà anche un leggero restyling nel ’74, guarda caso un anno dopo l’uscita tanto attesa della Mustang II….ma questo è un altro capitolo…

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