CAZZOTTI AMERICANI #EP2 : il primo attacco alla corona

E’ il primo attacco alla corona, in arrivo proprio dalla principale concorrente Ford, la Chevrolet, che già dagli anni ’50 con la prima Corvette aveva conquistato il cuore di molti appassionati, ritagliandosi una fetta di mercato via via sempre più ampia.
Non certo l’ultima arrivata del gruppo insomma.
L’azienda del Michigan punta su una strategia di mercato ben precisa, molto diversa da quelle adottate fino a quel momento.
La Camaro infatti è in tutto e per tutto una diretta concorrente della Mustang, non serve certo un occhio di falco per notarlo : linee e motori simili, stessa trasmissione e posizione del propulsore…ma la Chevrolet decide di non darlo per sottinteso.
E’ una vera e propria dichiarazione di guerra, la Camaro viene presentata come “l’alternativa migliore della Mustang”, entra nella scena con rara prepotenza per condividere fin da subito quell’onda di successo che Iacocca aveva creato.
Inutile dire quanto funzionò.
Gli adolescenti americani avevano ora una scelta molto più ampia, nonché la straordinaria occasione di partecipare, scegliendo un partito, ad una sfida nazionale tra due colossi dell’automobile, club Mustang vs club Camaro.
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(Sam Posey con la Mustang e la Camaro nel ’68, quando la sfida contnuerà anche nei campionati Can-Am e Trans-Am)

Questo incrementa ancora vendite e prenotazioni, anche ad appannaggio di Ford intendiamoci, ma con l’uscita definitiva nei concessionari l’anno successivo della Camaro, la Mustang sperimenta il suo primo episodio di concorrenza.
La sua rivale era infatti comparsa sulla scena con un’arroganza superba, ma non in modo sciocco, perchè dietro a tutto quel polverone di parole che si era venuto a creare, c’era un ottimo prodotto di meccanica, figlio anche dello studio e della risoluzione dei difetti che la regina aveva presentato già nei primi anni di vita.
La Camaro è infatti un auto più stabile, con una maggiore reattività dello sterzo e in molte versioni presenta già i freni a disco di serie, insomma, molto più curata della spartana Mustang.
Anche lei però inizialmente ha pochi pezzi propri, molto arriva dalla Firebird, come in Ford presero dalla Falcon, e questo la avvicina ancora di più alla “madre”, ma non dimentichiamo la parola chiave di tutta questa storia : i cazzotti.
Il primo, ben assestato, da parte della Chevrolet arriva con i propulsori.
Enormi, sfacciati, tutto muscoli e bevute; il più piccolino, il 6 cilindri in linea, è un 4 litri, solo 700 cc in meno del top gamma Ford, e sfodera 152 cavalli, mentre poi c’è il V8, un per niente sobrio 6.5 litri da 420 cavalli. Dei mostri.
La tensione in Ford è palpabile e si tenta subito la reazione con l’invenzione del Big Block, un V8 6,4 litri derivato dalla Thunderbird in grado di sprigionare 320 cavalli, motore che con il passare del tempo, come ben sappiamo, diventerà un Must della casa americana.
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(Da sinistra : il poderoso 6.5 litri Chevrolet e il V8 Big Block Ford da 6.4 litri)

Ma la Camaro è maledettamente pronta ad ogni evenienza, nel ’69 è già pronto il primo restyling, una sottospecie di “o la va o la spacca” che non bada a spese.
Nuovi motori e telai, sempre più optionals e un look ancora più aggressivo, dopo soli 2 anni di vita la pupilla Chevrolet offre già 20 differenti versioni tra cui dei modelli che vengono particolarmente curati per diventare i portabandiera del modello.
Ci sono la COPO 427 e la YENKO, le due bestie che adottano niente di meno che un Big Block (dove ho già sentito questa sigla?) rivisto in quanto a potenza portandolo a 7 litri e 425 cavalli; e poi c’è la Z28, la bella, fornita di un 4.9 litri da 290 cavalli, 4 freni a disco e servosterzo di serie.
La Ford capisce che per controbattere deve giocare con le stesse armi di Chevrolet e anche lei si concentra su un modello che dovrà essere un icona della Mustang : nasce la BOSS 429.
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(La Camaro Z28 e la Mustang Boss 429, sfida anche alla linea più aggressiva)

Dopo il ’69 la situazione ricomincia a stabilizzarsi, si creano dei nuovi equilibri e si possono tirare delle nuove somme : la Camaro è stata arrogante, anche un po’ copiona, ma forse era l’unico modo per emergere dall’ombra di un colosso come la Mustang, senza contare che senza questa avversaria, nemmeno la madre delle pony car avrebbe avuto certe evoluzioni, mosse dallo spirito di competizione con Chevrolet.
Parlando di numeri, il restyling Camaro del ’69 conta 240mila unità nel primo anno di vita, la Mustang 5 milioni nei primi 5 anni, i numeri vanno ancora a favore di Ford, ma la Chevrolet ha lanciato in soli due anni un prodotto in grado di reggere con classe il confronto.
Tutti aspettano ora gli eventi del 1970, i nuovi attacchi, i cazzotti, della Camaro e i contrattacchi della regina.
Quello a cui forse nessuno pensa è un terzo concorrente.
Già, perchè agli inizi del 1970, la prima mossa la fa la Dodge, che se ne esce con la Challenger…

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